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Fatti e facce di San Pietro in Casale
Cronache di Comunità 1945-1995
a cura di Maurizio Garuti
con la collaborazione di Remo Zecchi
Minerva, Bologna, 2018, pp.174
Maurizio Garuti prende le delibere del Consiglio comunale di San Pietro in Casale, le seleziona, le sfronda, le riscrive in forma di cronaca. Poi le impagina con le fotografie del tempo e confeziona un libro che parla alla ragione e tocca il cuore.
Ne esce il racconto di una comunità emiliana nella traversata dei cinquant’anni successivi alla Seconda guerra mondiale. Immagini e parole dove ognuno può trovare qualcosa di antico ma anche di nuovo, e chiedersi che cosa oggi possediamo di più e che cosa di meno.
Un'idea di Molinella
Architetture, paesaggi, storie
Minerva, Bologna, 2013, pp. 192
Da una mostra promossa dagli Amici dei Monumenti nasce questo volume che è molto di più di un semplice catalogo. Le fotografie di Daniele Poli – selezionate, descritte e commentate da Maurizio Garuti – offrono un ritratto inedito e straordinario di Molinella. Per i lettori, per le scuole, per gli studiosi del territorio, un’opera di sicuro interesse su una città che ha un significato e una vocazione nel panorama dell’Emilia-Romagna e dell’Italia.
Compagni di scuola,
compagni di sempre
Una classe nel corso della vita
Pendragon, Bologna, ottobre 2010, pp. 318
Diciotto adolescenti, nei felici anni Sessanta, si ritrovano in un’aula scolastica, conquistano un diploma, poi si sparpagliano nell’avventura del lavoro e della vita, restando eccezionalmente uniti fra di loro. Partendo da una serie di conversazioni con ciascun protagonista di questa esperienza (epicentro a San Giovanni in Persiceto, nella pianura bolognese), l’autore tira i fili di un romanzo corale, fatto di storie vere che si dipanano lungo sessant’anni. Ma soprattutto il lettore trova la vita e i sogni di una intera generazione.
Recensione
La Repubblica,
Bologna, 26 ottobre 2010
Compagni di scuola, compagni per sempre di Maurizio Garuti (Pendragon) è un delizioso volume di memorie; attraverso le voci degli ex studenti di una classe dell'istituto di ragioneria “Einaudi” di San Giovanni in Persiceto, scorrono i tempi della vita: l'infanzia nei duri anni Cinquanta, l'adolescenza vissuta a cavallo del '68, l'età adulta, quella del lavoro, della famiglia, dei lutti, che li ha portati oggi alla soglia dei sessant'anni. Fra San Giovanni e Sala Bolognese, fra Sant'Agata e Lorenzatico il volume ci consegna immagini vivissime: il lavoro dei campi, le case riscaldate con la stufa a carbone, le inondazioni per la rottura dell'argine del Samoggia, le commissioni per le madri sarte in merceria a comprare bottoni e gros grain, e quel bimbo che si costruisce la chitarra con un setaccio e i cavi da freno della bicicletta. Poi si va a scuola e si arriva fino alle superiori spesso col sacrificio delle famiglie perché i figli non rimangano ignoranti, perché “un domani!”... Entrano in una scuola nuova di zecca, l'istituto “Einaudi”, luminosa ed attrezzata. E qui, nel quinquennio 1966-1971, i compagni di scuola si accingono a diventare compagni per sempre. Colpiscono in questo libro soprattutto i dettagli: il più bravo della classe che “sembrava fosse venuto giù da un monumento a fare quattro passi”, il '68 che raggiunge il punto di più alto conflitto nella “vertenza dei panini imbottiti”, le mitiche fughe del figlio del bidello in Svizzera a trovare la fidanzata. Poi gli anni adulti: chi aspira a fare il ragioniere e va a fare il falegname; chi fa carriera e, con tanto di cravatta Hermès, entra nel Who's Who veronese; chi, andando ad un colloquio di lavoro col titolare di un'azienda, scopre che è l'uomo della sua vita; chi fa la casalinga occupandosi di figli, marito e zia Imelde centenaria; e c'è anche chi è assunto in banca soprattutto perché c'è bisogno di uno che sappia giocare a calcio nel torneo interbancario.
La perizia di Maurizio Garuti sta anche nell'abilissimo montaggio grazie al quale sembra che su ciascuna tappa della vita, su ciascun argomento le varie voci producano una discussione collettiva ancor oggi aperta e suscettibile di sviluppi impensati. È un racconto in cui la varietà delle voci, dei punti di vista, dei registri linguistici, delle tonalità a volte gravi a volte scherzose ci restituisce con vivezza il romanzo della vita.
Alessandro Castellari
Le storie dello zucchero
Minerva Edizioni, Bologna 2009
Vicende e personaggi dello zuccherificio di San Giovanni in Persiceto (1969-2004)
Fotografie di Arnaldo Pettazzoni
Allo zuccherificio s’incontravano lo studente universitario, nelle vesti di operaio di passaggio con un futuro di belle speranze, e il bracciante agricolo, ultimo discendente di quel ceto che a forza di braccia ha modellato il paesaggio agrario della pianura. Fra questi due estremi, una schiera di tecnici e di operai specializzati, che rappresentavano le maestranze stabili, occupate tutto l’anno. Da tutto ciò uno straordinario incrocio di destini, di storie, di umanità,
di cui questo
libro
vuole essere la narrazione.
Donne e ricette dalla prateria bolognese
L'Artiere Edizionitalia, Bologna 2000
Storie
e saperi gastronomici delle donne della pianura bolognese. Un libro
corale di vita vissuta.
Partecipazione straordinaria di Vito.
Fotografie di Fabio Fantuzzi.
«Il più delle volte finiscono nel cassonetto
della raccolta differenziata; in qualche caso li passo alla biblioteca;
una, due volte l’anno l’eccezione, che va a finire negli
scaffali strapieni delle mie librerie. Libri di ricette, volumi
di cucina, scritti senza amore, spudoratamente copiati o frettolosamente
stampati...
Poi, ogni tanto, l’emozione, la commozione, la fiaba, il sogno.
Sarà l’uso del bianco e nero nelle fotografie, sarà
la parola, il discorso diretto, l’eloquio schietto e semplice,
saranno le storie, le vicende, i piatti, ma eccolo il capolavoro:
“Donne e ricette dalla prateria bolognese”... è
di una bellezza con pochi eguali.
Certo, ci sono gli ingredienti e il procedimento spiegato bene bene;
ci sono le ghiottonerie della tradizione e del territorio, ma sono
soprattutto le storie, affascinanti, sorridenti, tristi, disperate,
che vi prenderanno non solo per la gola, ma anche per il cuore».
Edoardo Raspelli,
“L’Espresso”, 11 maggio 2000 |
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Donne e amori dalla prateria bolognese
Diabasis, Reggio Emilia 2001
Prosegue
la saga delle donne emiliane. Storie d'amore fra campi di canapa
e fabbriche della periferia, dagli anni del fascismo agli albori
del nuovo millennio.
Partecipazione straordinaria di Vito.
Fotografie di Fabio Fantuzzi.
«Maurizio Garuti, scrittore e autore di teatro,
dopo aver esplorato l’universo delle donne della Bassa bolognese,
la “prateria” come la chiama, alla luce delle storie
di cibo e di cucina, con un secondo volume fotografico è
andato al cuore del racconto. Ha raccolto, con pazienza presto sopraffatta
da torrenti in piena di confidenze e confessioni, i racconti del
cuore delle donne. Di 43 donne, per la precisione, donne di diversa
estrazione sociale, età, cultura, generazione...
L’amore è, per definizione, materia romanzesca e questo
libro dimostra fino a che punto incontri e abbandoni, passione e
eros realmente vissuti possano assumere le tinte e le peripezie
del romanzesco. A tal punto che per controbilanciare, forse, l’intensità
dei veri racconti, Garuti ha fatto seguire, in appendice al volume,
quattro storie che hanno per protagonista l’attore Vito: storie
inventate, tagliate come i panni addosso al comico, al suo viso,
alla sua voce, al suo personaggio, e che propongono quattro prototipi
esilaranti e malinconici del latin lover della Bassa...
Non è un libro passatista, avverte l’autore. Ma è
fuor di dubbio che i racconti di maggiore pathos siano quelli che
attingono al passato – al tempo dei bombardamenti e dell’amore
nei rifugi, al tempo del plaid legato alla Vespa e all’amore
nei prati, al tempo dei divieti familiari e dei balli furtivi –
e ai quali il tempo, prima che la morte trasformi il passato in
destino, concede la benevolenza di una straordinaria tenerezza...
In questo libro ogni amore, in misura e con natura diversa, è
comunque una prova: che dilata il tempo del vivere, e di cui l’anima
si impadronisce, per meglio esprimersi».
Brunella Torresin,
“la Repubblica, 22 dicembre 2001 |
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Il romanzo del Reno
Pendragon, Bologna 2004
Non
è un romanzo. E' la storia di un fiume "randagio",
dalla sorgente alla foce, dall'epoca romana ai nostri giorni, con
tutto il contorno di umanità che si è avvicendato
intorno alle sue rive. Storia raccontata dalla penna di un narratore,
non di un erudito.
Storie di vita e di bottega
Minerva Edizioni, Bologna 2005
San
Giovanni in Persiceto nei racconti dei suoi negozianti "storici".
Nella bottega c'è il negoziante. Entra
l'operaio, entra il contadino. E poi la casalinga, l'artigiano,
l'imprenditore, l'avvocato. Entrano ed escono, come in una scena
teatrale. Cambiano le merci sugli scaffali, cambiano i prezzi e
le monete. Cambiano i discorsi e le storie, cambiano gli attori,
mentre passano gli anni. La bottega è un osservatorio su
un angolo di mondo, su un agolo di umanità.
Amori illeciti nella Legazione Pontificia
(coautore Anna Natali)
Pendragon, Bologna, 2006
Da profondo Ottocento sette storie di donne
tratte dai verbali di processi
per “congiunzione carnale illeggittima”.
La terra e l'acqua
Storie di pianura e di montagna fra il Reno e il Panaro
Minerva Edizioni, Bologna, 2007
“Libro unico nel suo genere: una storia della bonifica recente della montagna e della pianura fra Reno e Panaro raccontata attraverso i suoi protagonisti. Operai e ministri, tecnici e amministratori che a Garuti hanno raccontato del loro rapporto con le acque, le frane, le alluvioni, la paura della piena e la fatica di dominare gli elementi. E lui, lo scrittore già ben noto per i testi teatrali, a dare ordine alle memorie, agli episodi, ai caratteri degli uomini e delle donne...”
Gabriele Mignardi, “Il Resto del Carlino”
La generazione che non toccò il cielo
(coautore Fausto Anderlini)
Minerva Edizioni, Bologna, 2008
I sogni, le esperienze, i successi, i fallimenti,
i percorsi umani e politici di una generazione
ritratta in quel laboratorio sociale
che è da sempre la pianura bolognese.
Sullo sfondo, il declino del Pci e il tramonto delle ideologie,
nel lento passaggio a una nuova incerta stagione della politica.
“Se la nostalgia è una ‘storia d’amore col passato’, quella degli amministratori della pianura bolognese
tra gli anni ‘70 e ‘90 è finita con un malinconico addio.
Uno scenario in dissolvenza dolorosa raccontato in un libro
di Fausto Anderlini e Maurizio Garuti, che ha come sfondo
la Bassa bolognese, terra anfibia di acque e di terra,
dagli ampi orizzonti e dalle forme generose e sensuali delle mondine...”
Valerio Varesi, “la Repubblica”, 14 luglio 2008
La memoria dell'acqua
nella pianura bolognese
Pendragon, Bologna, 2008
Una popolazione e un territorio raccontati seguendo le vicissitudini dell’acqua. L’autore amalgama gli ingredienti più svariati: l’osservazione del paesaggio con i suoi canali,
i suoi argini, i suoi maceri, i suoi pozzi; le fonti scritte disponibili nelle biblioteche; le tradizioni e la cultura orale; le informazioni provenienti dal dialetto e dai toponimi, ecc. Il risultato è una narrazione avvincente con una folla di protagonisti composta, nel corso del tempo,
da coloni romani, monaci benedettini, contadini, barcaioli, mugnai, mondine, scarriolanti, possidenti, bonificatori, tecnici idraulici. Un vasto corredo fotografico e iconografico,
in parte inedito, accompagna il lettore
in questo viaggio nel tempo. |
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